La pandemia Covid-19 è stata la cifra prevalente nelle dinamiche di mercato del 2020. A livello aggregato, il settore dei Beni di Consumo è tra quelli che ne hanno sofferto di meno ma le straordinarie limitazioni alle attività di vendita ed alla mobilità degli individui, hanno significato per l’Industria di Marca una difficile tenuta a valore ed una modesta flessione a volume.
Il dato aggregato è il risultato di dinamiche diverse per comparti merceologici e canali di vendita: positive le performance del Food Confezionato, ancora migliori quelle dei Prodotti Chimici. In decisa sofferenza le Bevande (penalizzate dai divieti di vendita nell’HoReCa) ed il General Merchandise svantaggiato sia dalle chiusure dei punti vendita non alimentari sia dal maggiore attendismo dei consumatori rispetto all’acquisto di beni durevoli
Gli andamenti cumulati a fine anno sono il frutto di un’estrema volatilità dei trend mensili che hanno visto alternarsi cicli di vendite massicce seguiti poi da periodi di immediato rallentamento. Una sfida ulteriore per la gestione delle operations aziendali, già messe a dura prova dalle misure di contenimento del virus varate dal Governo a partire dal mese di marzo.
Il complesso di tutti questi fattori ha intensificato il processo di polarizzazione delle performance: a fronte di un gruppo di operatori che hanno registrato significative flessioni, è nutrito il drappello di imprese che, pur in questo difficile scenario, hanno conseguito crescita addirittura a doppia cifra.
L’elaborazione completa dell’Osservatorio è riservata alle sole aziende che hanno partecipato alla rilevazione.