La mancanza di fiducia sul presente, ma anche sul futuro, amplifica le difficoltà oggettive in cui versano le famiglie ed inasprisce gli atteggiamenti di consumo volti alla salvaguardia del budget familiare.In questa situazione anche i mercati dei prodotti confezionati di Largo Consumo sono in difficoltà e le attese di una inversione del trend per il secondo semestre di quest’anno sembrano ormai sfumate e si stanno trasformando in un più modesto «rallentamento del tasso di decrescita». In pratica siamo ancora impegnati in un anno difficile.
Nonostante il contesto sia sicuramente difficoltoso, alcune aziende sono comunque in grado di operare con successo grazie alla capacità di investire in innovazione, di seguire i trend emergenti e le nuove esigenze di consumatori sempre più attenti. Tra le strategie adottate da questi player possiamo elencare una proficua collaborazione con la distribuzione, la focalizzazione su una o poche categorie di riferimento, il ruolo di leadership in alcune nicchie di mercato, l’attenzione al concetto di value for money, la conoscenza accurata dello shopper.
Per quanto riguarda i prossimi mesi, le previsioni di IRI 2013 indicano che quest’anno si chiuderà con una nuova contrazione dei volumi acquistati, probabilmente più sostenuta, a causa della pesante eredità del primo semestre dell’anno.
Quasi tutti i reparti sono in sofferenza, con trend molto negativi nel chimico (Cura casa e Cura Persona); particolarmente significativo risulta però il calo della domanda nel comparto Alimentare che sta perdendo anch’esso vendite negli ultimi 4/5 mesi (Ad aprile 2012 la flessione è pari a -2% a volume).
Al calo dei volumi si accompagna anche la riduzione della spesa monetaria per i prodotti di largo consumo, un fatto inedito che coinvolge tutti i reparti.
Un fattore nuovo che si sta manifestando è l’estendersi del calo della domanda anche al Nord Italia, che fino a qualche mese fa aveva resistito alla crisi dei consumi.
La congiuntura economica non sta risparmiando nemmeno le Private Labels che segnano un indebolimento del trend.
Nonostante la minor inflazione e l’utilizzo continuo della leva promozionale (record di pressione ad Aprile con il 27,3%) i volumi restano negativi e il consumatore rimane ancorato al tentativo di risparmiare.
Solo con una moderata ripresa del clima di fiducia dei consumatori, come conseguenza dello schiarirsi della situazione sul fronte istituzionale, si potrà auspicare una riduzione della decrescita nel secondo semestre dell’anno.
Angelo Massaro è amministratore delegato di IRI