Tra il 1996 e il 2004 Centromarca, seguendo le intuizioni di Ernesto Illy, allora presidente dell’associazione, ha promosso in Italia un percorso di analisi su temi strategici per l’Industria di Marca che ha coinvolto innumerevoli esperti nazionali ed internazionali.
Gli atti degli incontri sono pubblici e liberamente consultabili:
“Marca, discontinuità, evoluzione”
E’ il titolo dell’assemblea del 1996, dedicata alla capacità dell’Impresa di Marca di rendere produttive la complessità e la discontinuità, potenziando la propria creatività e andando oltre schemi e vincoli, culture e ruoli predefiniti, fino ad innovare gli stessi processi di innovazione.
“Marca e complessità: il paradigma dell’eccellenza”
Tema dell’assemblea del 1997, affronta la contrapposizione tra il “vecchio” pensiero lineare e meccanicistico e il “nuovo” pensiero sistemico, organicistico, evolutivo, dove ogni insieme rappresenta più della somma delle parti: il modello per l’impresa eccellente, in grado di trovare in sé, nelle proprie capacità di feedback, di auto-organizzazione e di coevoluzione nel mercato, la migliore strategia di sopravvivenza e successo a lungo termine.
“Coevoluzione: chiave di sviluppo tra concorrenza e collaborazione”
Argomento dell’assemblea 2000, riprende ancora una volta la contrapposizione tra un modo di pensare “vecchio”, il “darwinismo economico-sociale”, e un modo “nuovo”, l’opzione della coevoluzione: mentre nel primo l’eliminazione dei più deboli da parte dei più forti prelude all’affermazione di strutture oligopolistiche sempre più chiuse, potenti, autoreferenziali e bloccate, nella seconda, dimensioni e quantità si intrecciano a valori e qualità in un contesto in cui la concorrenza non viene bloccata, ma dove al contrario si produce una crescita esponenziale dei possibili giochi win-win nel mercato.
“Marca, mercato, etica”
Tema dell’assemblea 2002, sviluppa e porta a compimento le riflessioni impostate nelle precedenti occasioni, tenendo conto da una parte del fatto che nelle nuove visioni di management cominciano a farsi strada, nelle imprese più illuminate, aperte e attente al nuovo, i valori del “nuovo paradigma” e della responsabilità ambientale, sociale e etica, dall’altra della grave crisi che nell’ultimo anno ha spazzato dal mercato aziende anche colossali che questi valori hanno ignorato.
Il tema è quello dell’impresa non in rapporto unilaterale con l’azionista principale o con il cliente, ma in relazione sistemica con tutti gli stakeholder presenti o futuri, vicini o lontani (azionariato diffuso, dipendenti, fornitori e subfornitori, comunità di insediamento di questi e di quelli, clienti, consumatori finali, istituzioni, ambiente) nonché del gioco di responsabilità circolari che ne scaturiscono.