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Centromarca - associazione italiana dell'industria di marca

Legge di stabilita' 2015

Bordoni su clausola salvaguardia Iva: "A regime determinerà una contrazione aggiuntiva dei consumi dell'1,8%"


“Se applicata concretamente la Clausola di Salvaguardia contenuta nel Disegno di Legge di Stabilità avrebbe effetti drammatici sul comparto dei beni di consumo. Le analisi del nostro Centro Studi dicono che contribuirebbe a un’ulteriore riduzione dei consumi delle famiglie dell’1,8% e a una contrazione addizionale del prodotto interno lordo dello 0,8%”. Con una nota diramata alla stampa, Luigi Bordoni, presidente di Centromarca, ha preso posizione contro il provvedimento a nome delle industrie associate.
”E’ indispensabile che siano individuati al più presto gli interventi di razionalizzazione e revisione della spesa pubblica dai quali ottenere le risorse indispensabili per sterilizzare gli incrementi Iva che sono stati pianificati”, ha sottolineato. “L’Industria di Marca, ma in generale il mondo delle imprese, ha assoluto bisogno di indicazioni chiare sulle linee d’intervento che saranno adottate dall’Esecutivo. Se mancano indicazioni certe diventa arduo sviluppare piani strategici, anche di breve periodo. Il rischio è la paralisi degli investimenti, con forte pregiudizio per l’economia, la competitività delle imprese e l’occupazione. Auspichiamo che il Governo, in relazione al preoccupante andamento della domanda interna, non metta in atto nuovi provvedimenti di tassazione dei consumi, che indebolirebbero ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie, prospettando un aggravemento della recessione”.
La posizione di Bordoni è stata condivisa anche da Aldo Sutter, Presidente di Ibc, l’associazione delle industrie dei beni di consumo cui aderiscono oltre 30mila aziende.
Centromarca ha in corso un piano di incontri con esponenti del mondo politico e delle istituzioni per illustrare gli effetti negativi del provvedimento.

Ricordiamo ai lettori che la manovra contenuta nella Legge di Stabilità è subordinata a una clausola di salvaguardia che impone un aumento delle aliquote Iva tale da portare un maggior gettito, a regime, di 21,4 miliardi di euro nel 2018.
Nel dettaglio:
– dal 2016 un incremento di due punti percentuali dell’Iva ordinaria e dell’Iva agevolata al 10,
– dal 2017 un aumento di un ulteriore punto percentuale di entrambe,
– dal 2018 un incremento ancora di mezzo punto di quella ordinaria.
Le aliquote Iva risultanti nel 2018 sarebbero 4, 13 e 25,5%.
A differenza di alcune delle esperienze passate (Tremonti e Monti), in cui le clausole venivano poste proprio a “salvaguardia” del risultato di altre misure di esito incerto, le attuali disposizioni relative agli incrementi IVA saranno in vigore con l’approvazione della Legge di Stabilità.
Potranno essere sostituite gradualmente o parzialmente da altri provvedimenti che assicurino gli stessi effetti positivi sui saldi (conseguimento di maggiori entrate e/o risparmi di spesa realizzati attraverso la spending review).

Nell’ipotesi di un intervento nella sua dimensione massima l’impatto degli aumenti iva, secondo le analisi compiute da Ref Ricerche per Centromarca, determinerebbe:
– incremento aggiuntivo dei prezzi al consumo superiore al 2%
– riduzione ulteriore dei consumi delle famiglie dell’1.8%
– contrazione addizionale del Pil pari allo 0.8%
– perdita di oltre 150mila posti di lavoro.

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