I risultati di vendita dell’IdM sono fortemente influenzati dalla risalita dei prezzi medi che accelera la crescita dei ricavi rispetto a quella dei volumi. La spinta inflativa è solo il primo dei fattori da considerare; in questo mese si sono manifestate le conseguenze dell’incertezza derivante dall’intrecciarsi della crisi russo-ucraina e del rischio di interruzione delle filiere logistiche-produttive.
I consuntivi mensili di marzo mostrano un’apprezzabile vivacità dei trend nel Grocery (+8,7 a volume; +15,5 a valore), con una crescita superiore alla media per il Food Confezionato (+5,8% a volume) e una discreta flessione negli Alimentari Freschi (-4,1% in quantità).
Tendenza che viene ragionevolmente ricondotta a una “corsa alle scorte” dei principali operatori nei diversi canali distributivi (l’Osservatorio rileva le vendite in tutto il mercato domestico, non solo nella GDO) per coprire i rischi di interruzione delle catene di fornitura e anche “proteggersi” rispetto alle aspettative di crescita dei prezzi.
Sui risultati specifici del mese, pesano inoltre la coda della pandemia Covid-19 (il corrispondente periodo dello scorso anno era caratterizzato ancora da un regi-me di parziale chiusura) e la stagionalità (Pasqua alta penalizza le vendite di marzo).
L’elaborazione completa dell’Osservatorio è riservata alle sole aziende che hanno partecipato alla rilevazione.