Com’era prevedibile il seminar di Milanofiori dedicato all’e-commerce organizzato da Centromarca lo scorso 13 maggio ha offerto numerosi spunti di riflessione agli oltre 200 manager dell’industria di marca presenti in sala.
Le presentazioni proposte da Marco Catena (partner di McKinsey); Filippo Agnello (amministratore delegato di Mattel); Fabio degli Esposti (direttore generale di Nespresso) e Martin Angioni (presidente di Amazon Italia) hanno consentito di inquadrare l’impatto del digital sulle attività di marketing, sulla commercializzazione dei prodotti e sull’organizzazione interna in termini di professionalità coinvolte e interazione funzionale.
“Il trend dell’e-commerce è in costante crescita ed è importante non trascurare le opportunità che ci può offrire”, ha sottolineato Francesca Romana Gianesin, Vice President Disney Consumer Products Softlines EMEA, coordinatrice dei lavori, nonché presidente del gruppo di lavoro Centromarca dedicato all’e-commerce.
Secondo le elaborazioni più recenti, nel 2014 gli acquisti online cresceranno del 21% e nel 2015 del 20,7%. E’ un incremento di tutto rispetto (seppur su basi contenute), in netta controtendenza rispetto alla sostanziale stagnazione di molti mercati analogici, tra i quali quello del largo consumo.
Particolarmente attese le considerazioni proposte da Amazon, il leader mondiale dell’e-commerce con 75 miliardi di dollari di fatturato e 240 milioni di clienti in tutto il mondo. La sua crescita costante contribuisce ad abbassare i costi di struttura, che in parte sono restituiti al consumatore sotto forma di prezzi bassi. I suoi valori di riferimento sono: valore, praticità e assortimento. Nel tempo il suo catalogo italiano si è ampliato progressivamente: nel 2014 è stato aperto all’health/personal care e alle attrezzature per ufficio.
Il successo del gruppo (che al momento, come ha segnalato Angioni nel suo speech, non prevede sviluppi in Italia nella gestione del fresco) è legato alla capacità di integrare diverse funzioni apprezzate dal consumatore. E’ senza dubbio un retailer, ma è anche un punto di informazione che può favorire sinergie di acquisto con i canali tradizionali ed è senza dubbio un canale pubblicitario e un fornitore di contenuti digitali. La sua capacità di influenzare gli acquisti è generata dalle informazioni sul prodotto per il 34%, dai giudizi dei consumatori per il 22%, dal prezzo per il 20% e dalle immagini per il 15%.