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Centromarca - associazione italiana dell'industria di marca

Ceo conference 2012

Cronaca dei lavori


Primo piano sulla Food Security

Nel corso dei lavori proposti focus su scarsità di materie prime, evoluzione degli scenari gepolitici internazionali, situazione economica italiana e interventi per migliorare le relazioni di filiera. In sala più di 150 capi delle più importanti industrie di marca, ma anche molti rappresentanti della moderna distribuzione.

La conferenza degli amministratori delegati, organizzata ai primi di dicembre da Centromarca presso la sede milanese dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, ha avuto come tema centrale la food security. In primo piano la scarsità di materie prime, ma anche l’evoluzione degli scenari gepolitici, la situazione economica italiana e i possibili interventi per migliorare le relazioni di filiera. In sala più di 150 capi delle più importanti industrie e rappresentanti della moderna distribuzione che, attraverso i contributi del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, del direttore di Limes Lucio Caracciolo, dell’economista e presidente di Ref Ricerche Carlo Dell’Aringa e del presidente di TradeLab Luca Pellegrinihanno potuto inquadrare l’argomento da molteplici prospettive.

Lo scenario internazionale dei consumi alimentari, che vede stazionarietà nelle aree più sviluppate del mondo, cui si contrappone una crescita decisa in quelle emergenti, è stato tracciato da Paolo De Castro. “Agricoltura e accesso al cibo sono già questioni di sicurezza nazionale”, ha spiegato, evidenziando la crescente diffusione del land grabbing, la corsa dei governi all’acquisizione di terre coltivabili in altre nazioni.
Per far fronte a questa situazione, secondo De Castro, “occorrono investimenti in ricerca e trasferimento tecnologico per l’agricoltura e l’avvio di una nuova stagione di politiche per il sistema agro-alimentare anche a livello nazionale”. Questo vuol dire “sostegno alla riorganizzazione e alla maggiore integrazione tra le componenti della filiera; impegno verso la modernizzazione, ma anche un salto organizzativo, indispensabile per coprire gli spazi di opportunità aperti dalla crescita di nuovi mercati”.

Che la scarsità di risorse sia un tema di sicurezza nazionale lo ha sottolineato anche il direttore di Limes Lucio Caracciolo che ha ricordato come in alcune aree in via di sviluppo, Africa e Regione Asia-Pacifico in primo luogo, si sia scatenata una caccia alle risorse energetiche e alimentari da parte delle potenze che ne sono più assetate, Cina e Stati Uniti in testa. Questa “nuova colonizzazione”, in aree geopolitiche instabili, con i conflitti che potrebbero seguire, rischia di avere “notevoli ricadute in Europa e Italia, anche perché mancano le strutture e le organizzazioni che possono evitare questi conflitti”.

L’aumento e l’instabilità dei prezzi delle materie prime, insieme alla crisi di alcuni paesi periferici dell’area euro e alla prospettiva di una fase di aggiustamento dei conti pubblici negli Usa, gettano parecchie ombre anche sull’anno prossimo. Per l’economista Carlo Dell’Aringa: “Il 2013 si apre in un contesto internazionale sfavorevole per la flessione della domanda negli Usa per effetto dell’avvio dell’aggiustamento fiscale, con i prezzi delle materie prime ancora in tensione e le economie asiatiche che mostrano segni di decelerazione, dopo i rialzi boom degli scorsi anni”.
In particolare, in Italia, nell’ultimo decennio si è notevolmente allargata la forbice tra produttività e costo del lavoro, con il risultato di una perdita di competitività di 20-30 punti rispetto alla Germania. Le ricadute sull’economia nostrana sono l’alta inflazione (nonostante la decelerazione dei salari), l’aumento della disoccupazione, la flessione dei profitti delle imprese, la caduta del reddito disponibile e della ricchezza delle famiglie con la conseguente flessione dei consumi.
Concludendo il suo intervento, Dell’Aringa ha sottolineato che “il ritorno alla crescita è una condizione essenziale per l’assestamento del bilancio pubblico e per consentire l’assorbimento del notevole numero di disoccupati che si registra in Italia”.

Prospettive preoccupanti sul fronte dei consumi 2013 anche per Luca Pellegrini. “Dopo un 2012 che ha visto un calo attorno ai 3 punti e mezzo percentuali, con punte del 10-15% per i beni durevoli, ora ci aspettiamo una flessione di circa un punto percentuale anche nel 2013”, ha spiegato il presidente di TradeLab, ricordando che anche in un contesto negativo la marca mostra di tenere, perché la qualità resta un criterio fondamentale di scelta”.
Per far fronte alla contrazione complessiva dei consumi, secondo il ricercatore, “l’industria e la grande distribuzione devono spingere sui fronti dell’integrazione e della concentrazione. Il Governo, in parallelo, “dovrebbe completare il percorso delle liberalizzazioni e rafforzare la lotta all’evasione fiscale, evitando l’aumento dell’Iva previsto nel 2013”.

 

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