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Ricerche / sanpellegrino

I benefici del riciclo degli imballaggi


Dal 2000 al 2010 l’adozione di politiche di riciclo per gli imballaggi in plastica ha prodotto in Italia benefici complessivi  (economici, sociali e ambientali) stimati in 2,7 miliardi di euro:1,2 miliardi di euro per il settore Pet acque minerali e 232 milioni di euro nel caso del Gruppo Sanpellegrino. Sono questi alcuni dei risultati emersi da uno studio che Sanpellegrino ha presentato nel giugno 2011. Il progetto si pone l’obiettivo di valutare gli effetti dal punto di vista economico, ambientale e sociale delle politiche di raccolta-riciclo degli imballaggi in plastica ed, in particolare, di quelli del Pet per le acque minerali.

Negli ultimi undici anni  la raccolta e il riciclo di imballaggi in plastica ha comportato un costo (o mancato beneficio) pari a 1,9 miliardi di euro e benefici incrementali pari a 4,6 miliardi di euro. Le voci di costo sono legate ai maggiori oneri necessari per organizzare la raccolta differenziata e la selezione; i benefici derivano, invece, dal minor ricorso a materie prime, dalla riduzione della produzione e quindi dello smaltimento dei rifiuti (117 discariche evitate) e dalle attività economiche indotte.

Grazie alla raccolta-riciclo degli imballaggi in plastica sono state evitate 8,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2; sono stati risparmiati 418,5 milioni di euro di costi di smaltimento rifiuti; sono stati recuperati materiali per un valore di circa 493,7 milioni di euro. Inoltre, la raccolta-riciclo degli imballaggi porta al Paese importanti ricadute economiche e industriali: l’avvio del sistema Conai e Corepla ha fatto nascere appositi impianti (centri di selezione e stoccaggio) e crescere nuove imprese dedicate al riciclo, generando indotto e occupazione.

Nell’industria delle acqua minerali,  le politiche di sostenibilità e riciclo del packaging rivestono un ruolo centrale. Gli imballaggi sono costituiti prevalentemente da bottiglie in Pet che da molti anni sono oggetto di raccolta e riciclo. Dal 2000 al 2010 il riciclo del packaging delle acque minerali in Italia ha portato benefici al Paese per 1,2 miliardi di Euro, che significa 42 discariche evitate, 3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 evitate e risparmi di materie prime.

La raccolta differenziata e il riciclo del packaging delle acque minerali producono anche significative ricadute economiche, contribuendo a far nascere o a far crescere una molteplicità di attività industriali e di servizi che danno concretezza al concetto di green economy. L’indotto è costituito principalmente da: 1) servizi di raccolta differenziata: l’avvio del sistema Conai e della raccolta differenziata hanno portato attività e occupazione (677,3 milioni di euro); 2) attività logistiche: la raccolta differenziata, rispetto a quella indifferenziata, implica un sistema assai più articolato e complesso, con un aumento dei mezzi e delle percorrenze necessarie per i trasporti. La voce è valorizzata al costo ufficiale del trasporto merci, Ministero dei Trasporti (346 milioni di euro); 3) processi di selezione e riciclo: che hanno favorito la nascita e lo sviluppo di aziende specializzate, un tessuto di piccole e medie imprese. Questo indotto è stimato in funzione dei costi per la selezione e l’avvio del riciclo (424 milioni di euro). Non mancano, infine, benefici da prevenzione per un valore pari a 23 milioni di euro: la riduzione all’origine degli imballaggi implica minori volumi di rifiuti e mancati costi di raccolta, selezione e smaltimento, meno trasporti e minori emissioni di CO2.

In questo contesto il Gruppo Sanpellegrino, uno dei principali attori nel settore delle acque minerali, in undici anni di raccolta-riciclo delle bottiglie prodotte dal Gruppo ha contribuito a portare al Paese benefici complessivi per 232 milioni di euro. Le principali voci che hanno contribuito a questo bilancio sono quelle ambientali e dell’indotto. Sotto il profilo ambientale, il riciclo delle bottiglie di Pet del Gruppo ha permesso di evitare l’emissione di circa 559.000 tonnellate di CO2. Il volume degli imballaggi riciclati è pari a 204.863 tonnellate, che corrisponde a 8 discariche evitate. La raccolta differenziata ha poi permesso di recuperare materie prime seconde da riciclare per un valore stimato in oltre 35 milioni di euro. Un contributo importante arriva anche dalle politiche di prevenzione, cioè dalla riduzione del peso degli imballaggi.

In termini di indotto, il contributo è da ascrivere sia alle attività di raccolta differenziata delle bottiglie in Pet sia alle successive fasi di selezione e avvio al riciclo. Nel complesso si è sviluppato un indotto, nuove attività economiche e occupazione, per circa 152,8 milioni di euro, al netto dei relativi costi. Infatti, la raccolta differenziata, la selezione e il riciclo delle bottiglie di Pet contribuiscono, come si è visto, a creare ricchezza per il Paese.

“L’attenzione agli imballaggi è cruciale nelle strategie di sostenibilità dei beni di largo consumo, in particolare nel settore delle acque minerali dove sono parte integrante del prodotto e non un semplice accessorio”, afferma Stefano Agostini, presidente e amministratore delegato Gruppo Sanpellegrino . “Le strategie per imballaggi si muovono lungo 3 direttrici che vedono la riduzione a monte, il riciclo e la ricerca di nuovi materiali. Siamo certi che soluzioni come il ciclo bottle-to-bottle, che porta all’utilizzo di R-Pet (pet riciclato) per la produzione di nuove bottiglie, aiuteranno a far percepire al consumatore il valore del riciclo. Spetta a noi come market leader in Italia, dare un impulso a questi processi: siamo consapevoli che tutto questo non rappresenta un punto d’arrivo, ma una tappa verso la costruzione di un’impresa sempre più aperta alla sensibilità sociale per favorire competitività, garantire sviluppo economico e promuovere l’innovazione”.

Il Gruppo Sanpellegrino sviluppa politiche ambientali proattive con numerose azioni volte a ridurre l’impatto delle sue attività sull’ambiente. In particolare, nel settore acque minerali il Gruppo ha adottato politiche di lightweighting che in undici anni hanno ridotto il consumo di Pet di circa il 16%, pari a 9.000 tonnellate. Nel settore beverage, che comprende sia le acque minerali che i soft drink, dal 2007 al 2010 Sanpellegrino ha raggiunto alcuni importanti risultati, come ridurre il consumo degli imballaggi primari e secondari (-5,7%), i consumi idrici (-25%), la produzione di rifiuti (-9%), le emissioni di ossido di zolfo (-11%).

(Informazioni tratte dal comunicato stampa diffuso da Sanpellegrino l’8 giugno 2011)

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