L'Opinione

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Mario Catania, 18/02/2015

Articolo 62: una norma da applicare e tutelare


Il nodo dei termini di pagamento è diventato, ormai da molti anni, uno dei più importanti vincoli per lo sviluppo delle attività economiche nel nostro Paese. Non v’è dubbio che vi sia una patologia gravissima quando la pubblica amministrazione opera nella veste di pagatore, provocando, attraverso ritardi sistematici, un danno colossale alle imprese.Ma ci sono anche settori economici in cui il ritardo dei pagamenti è stato praticato in modo crescente nei rapporti fra soggetti economici privati. Uno scenario di questo tipo si era creato nella filiera agroalimentare, con tempi di pagamento sempre più dilazionati, che hanno messo in grave difficoltà le imprese del comparto. Proprio a tale scopo è nato l’articolo 62 del Dl 1/2012, per intervenire contro le distorsioni dei rapporti commerciali lungo la filiera agroalimentare.
Il meccanismo dell’articolo 62 – di cui rivendico con orgoglio la paternità – è una concreta dimostrazione di come si possa esercitare un ruolo di governo in modo efficace, dando risposta alle esigenze delle imprese. Questa norma ha saputo, nei fatti, ristabilire un rapporto di corretto equilibrio fra le imprese nell’ambito dei contratti di cessione dei prodotti alimentari. Il meccanismo introdotto dall’articolo 62, ha realizzato una maggior tutela per tutti gli attori della filiera, determinando una più equa ripartizione della liquidità in tutto il sistema agroalimentare, dalla grande distribuzione fino ai produttori agricoli, passando per l’industria.
Mi preme sottolineare il buon avvio applicativo nella prima fase di attuazione delle norma stessa, con un allineamento piuttosto rapido dei principali soggetti economici e un superamento delle pregiudiziali di fondo. È evidente peraltro che in un comparto ove operano centinaia di migliaia di imprese sarà necessario un monitoraggio costante del sistema, con gli opportuni controlli e le necessarie sanzioni. In questo contesto sarà anche particolarmente importante il ruolo che svolgeranno le organizzazioni di categoria rappresentative dei vari segmenti economici presenti nella filiera. In molti casi le piccole e medie imprese hanno bisogno di una attività di assistenza ed orientamento che può essere correttamente svolta dalle associazioni.
Resta fondamentale la funzione di presidio delle pubbliche autorità, a partire dal Garante per la concorrenza ed il mercato, che in tempi recenti ha dimostrato concretamente la propria attenzione verso la norma. Ma sarà altresì importante che anche il ministero delle Politiche agricole ed il ministero dello Sviluppo economico non dimentichino di monitorare l’andamento delle transazioni commerciali, in modo da cogliere ogni eventuale arretramento nell’applicazione della norma.
 
 Mario Catania, deputato, già ministro della Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

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