L'Opinione

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Fedele De Novellis, 31/10/2012

Famiglie al bivio?


L’analisi realizzata da Ref Ricerche mostra come il passaggio che l’economia sta attraversando sia particolarmente oneroso per le famiglie, ponendo a carico  di queste i costi non solo della recessione in corso, ma anche parte degli oneri della crisi del 2008-2009, inizialmente assorbita dal bilancio pubblico e dalla contrazione dei margini di profitto. Illustra anche l’effetto dei rincari del petrolio sul reddito disponibile delle famiglie, proponendone una quantificazione dell’impatto sull’inflazione. Ed evidenzia come la politica fiscale abbia sostenuto gli aumenti del prezzi attraverso i rincari delle accise e delle imposte indirette, penalizzando in tal modo l’andamento del potere d’acquisto.Gli effetti della crisi sui consumi derivano anche dal fatto che le famiglie stanno acquisendo consapevolezza delle difficoltà dell’economia, rivedendo al ribasso le aspettative sul reddito futuro, e adeguando a queste gli standard di consumo.
La crisi investe le famiglie, in buona misura, attraverso i cambiamenti in atto nel mercato del lavoro. La fase più recente evidenzia un cambiamento delle decisioni di partecipazione con un ritorno all’aumento dell’offerta di lavoro, che segnala anche un tentativo di sostenere i redditi familiari in una fase di incertezza sulla tenuta del reddito del capofamiglia.
Le conseguenze della crisi assumono tratti inquietanti guardando al segmento dei giovani, con particolari accentuazioni in base alle distinzioni di genere e territorio. Il mancato ingresso dei giovani nel mondo del lavoro ne deteriora il capitale umano, e spinge i più preparati a cercare lavoro all’estero, influenzando quindi anche il livello del Pil potenziale, e allungando i tempi di uscita dalla crisi.
In sintesi: la reazione delle famiglie alla crisi si articola secondo diversi mutamenti nei comportamenti: aggiustamento al ribasso dei livelli di consumo; costruzione dei programmi di spesa sulla base di aspettative “ragionevoli”; rafforzamento dei meccanismi di solidarietà familiare;  ripresa degli sforzi di ricerca di lavoro, aumento della propensione alla mobilità territoriale (interna e internazionale).
La risposta della politica economica alla crisi è stata necessariamente nel segno del rigore, ma non vanno dimenticati i diffusi segnali di sofferenza da parte delle fasce economicamente più deboli della società. 
 
Fedele De Novellis, Partner Ref Ricerche

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