L'Opinione

Centromarca - associazione italiana dell'industria di marca

Angelo Massaro, 11/12/2012

Per l'LCC l'anno chiude a -1% in volume


La recessione dell’anno che si sta chiudendo sarà ricordata per la “retrocessione” dei consumi delle famiglie e purtroppo per la prima volta anche il Largo Consumo Confezionato non farà eccezione: gli italiani fanno la spending review di tutte le loro spese per salvaguardare il proprio budget e temo che tale fenomeno proseguirà nel 2013.Come ho anticipato anche il Largo Consumo presenta una flessione inedita dei volumi acquistati che su base annua si attesterà attorno al punto percentuale.
In generale la crescita della spesa in prodotti di Largo Consumo (+1,2%) è inferiore rispetto all’aumento dei suoi prezzi (+2%). Questo significa che i consumatori italiani sono dovuti intervenire anche su aree di spesa relativamente piccole per far quadrare il bilancio. D’altronde negli ultimi dieci anni la quota parte delle cosiddette spese obbligate per le famiglie è aumentata notevolmente e i gradi di libertà si sono ridotti, coinvolgendo inevitabilmente anche il Largo Consumo Confezionato. 
L’andamento negativo dei consumi del comparto riguarda quasi tutti i reparti: in particolare merita menzione la Drogheria Alimentare (-0,6%) che rappresenta la voce di spesa più consistente e, sino ad oggi, era stata la meno aggredita dalle scelte di razionalizzazione delle famiglie. Complessivamente però i livelli della spesa alimentare saranno salvaguardati grazie al contributo dei Prodotti Freschi Confezionati dall’industria.
La ricerca del miglior prezzo diventa ovviamente fondamentale e la filiera del Largo Consumo reagisce proponendo opportunità di risparmio immediate. Oltre il 25% delle vendite sono infatti effettuate attraverso l’uso di promozioni, un fenomeno in continua ascesa. Del resto questa leva ha costituito uno dei principali fattori che ha dominato quest’anno la scena del Largo Consumo anche in risposta ad un consumatore sempre più orientato al prezzo. A tal proposito, come emerge da una nostra recente indagine volta a misurare gli atteggiamenti dello shopper nei principali paesi europei, in Italia ben il 43% degli acquirenti dichiara di aver aumentato la sua attenzione alle offerte promozionali.
La corsa dei prezzi è stata piuttosto accentuata nella prima parte del 2012, attenuandosi leggermente nell’ultima parte a causa di fattori tecnici. Ciononostante permangono condizioni di tensione sul fronte dei costi che realisticamente influenzeranno i prezzi ancora nel 2013. Questo fatto, in una situazione di reddito sotto pressione, renderà sostenibile un mantenimento dell’attuale corso solo a fronte di una ulteriore flessione dei volumi.
 
Angelo Massaro, General Manager SymphonyIRI Group

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