Contiene indicazioni per la gestione di criticità reputazionali, aspetti legali
e danno patrimoniale. Contributi di Reputation Manager, Studio Previti e Lear
Sulle piattaforme digitali circolano notizie false che mettono in discussione la reputazione di industrie e brand. Sono riconducibili a iniziative individuali, spesso dettate dal pregiudizio, ma è possibile incorrere anche in attacchi studiati a tavolino da soggetti intenzionati a danneggiare seriamente l’operatore economico.
In entrambi i casi l’obiettivo è la denigrazione, minare il rapporto fiduciario tra consumatore e impresa, con effetti negativi come la riduzione delle vendite, il deterioramento della relazione con i canali distributivi, i costi delle iniziative varate per reagire agli effetti delle fake news.
Per contribuire al contrasto di questo fenomeno Centromarca ha curato la pubblicazione del libro Marca, Internet e contrasto alla disinformazione – Tutelare il brand, affrontare la crisi, quantificare il danno. L’opera, con prefazione di Francesco Mutti, presidente di Centromarca, curata da Ivo Ferrario, direttore comunicazione dell’Associazione, propone approfondimenti in materia di scenario, prevenzione e gestione della crisi, tutela legale e quantificazione del danno patrimoniale redatti da Andrea Barchiesi, ceo Reputation Manager; Paolo Buccirossi, direttore della società di consulenze Lear; Stefano Previti e Flaviano Sanzari, avvocati dello Studio Previti.
La pubblicazione rientra nel più ampio ciclo di iniziative varate da Centromarca, che nell’ultimo biennio hanno portato alla realizzazione di seminari dedicati a manager delle industrie, studenti universitari, giornalisti, esponenti del consumerismo e alla partecipazione attiva dell’Associazione al Tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali promosso da Agcom.
Centromarca, d’intesa con gli autori, ha deciso di rendere l’opera liberamente downloadabile dal suo sito per favorirne la diffusione nel mondo delle imprese, in particolare delle pmi che popolano il settore dei beni di consumo. Una scelta in sintonia con l’approccio responsabile e con il ruolo trainante che l’industria di marca gioca nella filiera e nel contesto economico e sociale del Paese.